È successo anche a te almeno una volta di sentirti in colpa?
So bene che i sensi di colpa arrivano a volte dopo che alziamo la voce con i nostri figli, dopo averli puniti o rimproverati, dopo esserci arrabbiati con loro, dopo avergli detto malamente un no che in fondo in fondo poteva essere un sì ma eravamo di corsa…
… o quando non abbiamo tempo di stare con loro quanto vorremmo, quando abbiamo la sensazione di trascurarli o di non dare loro abbastanza.
Come possiamo sopravvivere ai sensi di colpa?
Come possiamo evitare di rimuginare e distruggerci dentro perché ci sentiamo in colpa?
Forse si può riavvolgere il nastro e tornare indietro? Ci piacerebbe ma non so dirti come si fa e non credo che per ora sia possibile 😊
Però se vuoi un rimedio efficace ce l’ho, a me è servito tanto e serve tanto tuttora.
Lo condivido volentieri anche con te, nella speranza che possa affrancarti dai giudizi e dalle colpe che a volte siamo così bravi a riservarci.
E parlo anche di giudizi che ci riserviamo perché non solo a volte sentiamo questo senso di disagio e appunto “di colpa” che ogni tanto ci pervade, ci travolge come un’onda e non sappiamo come scansarci, come farcelo scivolare via da dosso…
… ma anche scattano i giudizi, come se avessimo lì sulla spalla un giudice cattivo sempre pronto a criticarci, a dirci che abbiamo sbagliato, a dirci che non siamo capaci, che avremmo dovuto fare diversamente e meglio.
Hai presente?
Ma sai bene anche tu che questo “giudice” non ci serve affatto…
Abbiamo anche noi bisogno piuttosto di un “Aiutante Magico” anche in questi momenti 😊
Il nostro aiutante magico che cosa ci direbbe?
Secondo me si metterebbe lì con calma, seduto sul divano vicino a noi e poi ci direbbe:
“Tranquilla/o… siamo umani… siamo umani… a volte sbagliamo ed è naturale che succeda… Se non si sbaglia non si impara. Siamo in cammino come i bambini quando crescono e pian piano imparano un sacco di cose e prima di impararle del tutto a volte o spesso sbagliano, fanno errori e questi errori servono proprio per capire con certezza cosa o come non fare”.
Ma si può sbagliare anche due volte di fila? Certo che sì!
Come un bambino che sta imparando a camminare e non sta subito dritto dopo la prima caduta, così come lo studente ha bisogno di ripetere più volte lo svolgimento di espressioni complesse prima di integrare il procedimento, così anche noi non sempre “impariamo la lezione” subito la prima volta, subito dopo la prima “svista”… o il primo senso di colpa.
Eppure non è più il tempo di far leva sul nostro senso di colpa, rendere ancora più pesante quel macigno che ti schiaccia, che ti toglie l’appetito, ti toglie il sonno, ti umilia.
È ora di vivere il senso di colpa come un “Aiutante Magico”.
Sì, hai letto bene, come possiamo vivere i sensi di colpa come perfetti aiutanti magici?
Che ne dici se iniziamo a vivere il “senso DI colpa” come “senso DELLA colpa”?
Mi spiego meglio…
Sono poche letterine che cambiano, ma fanno una differenza enorme, perché quando iniziamo a sentirci in colpa, invece di farci travolgere dal senso di disagio e dal giudizio nei nostri confronti, possiamo osservare piuttosto il senso della responsabilità che noi abbiamo verso quella determinata azione.
Come posso “leggere” quello che è successo?
C’è qualcosa di diverso che posso fare la prossima volta? Cosa posso imparare?
Cosa vuole dirmi questa cosa che è appena successa e che forse non dovevo fare, non dovevo dire o dovevo fare diversamente?
È successo. E meno male che è successo, perché così, in maniera ancora più forte, in maniera ancora più ampia, ancora più attenta io posso rendermi sempre più conto di cosa evitare la volta prossima.
Esempio: mi sono arrabbiata, ho alzato la voce, e adesso mi sento tremendamente in colpa…
Se per esempio mi sono arrabbiata con mio figlio, ho alzato la voce, gli ho detto malamente di andarsene di là da solo perché mi ha proprio fatto arrabbiare perché deve smetterla di dirmi di no e adesso mi sento tremendamente in colpa perché mi rendo conto che potevo agire diversamente…
…invece di cominciare ad accusarmi, sentire il peso del disagio come un macigno, invece di dirmi che sono una cattiva madre o un cattivo padre, che cosa posso fare?
Ecco i passi:
1) Mi fermo
Mi fermo un secondo, faccio un bel respiro profondo, e posso dirmi per esempio:
“Sì, è vero, ho esagerato, non è servito a nulla e potevo fare diversamente… non sono riuscita/o a fermarmi un attimo prima e provare a pensare a come potevo reagire”
2) Cosa posso fare la prossima volta di diverso?
“Ok, questa volta è andata e in effetti non voglio più che succeda. Cosa posso fare la prossima volta di diverso?”
3) Ripercorrere quello che è successo
Adesso (o appena avrai un attimo di tempo) prova con calma a ripercorrere quello che è successo. Senza rimproverarti puoi valutare che cosa fare la prossima volta invece di arrabbiarti. In questo caso per esempio puoi ricordarti di fermarti prima di esplodere (anche se all’inizio è dura), valutare come mai continua a dirti di no, comprendere il suo punto di vista e mettere in campo un po’ di fermezza se serve.
E infine puoi valutare cosa modificare nella vostra relazione perché inizi a diventare più collaborativo quando serve
4) Allenati a reagire diversamente
Servirà un po’ di allenamento, ma se lo fai diventare un obiettivo importante per te, allora puoi farci attenzione, concentrarti e tutte le volte che senti salire la rabbia puoi fermarti un attimo, accogliere come ti senti e ricordarti che puoi imparare a reagire diversamente e evitare di “sentirti in colpa”
Si tratta di abbracciare la nostra responsabilità: cascasse il mondo da domani questo diventa il mio obiettivo principale per il prossimo mese.
Puoi appuntarti quali sono le modifiche necessarie che puoi apportare alla vostra relazione e cosa può aiutarti per non arrabbiarti e ogni giorno provarci, un pezzettino alla volta, con calma, con convinzione e senza giudicarti.
In questo modo il senso di colpa diventa davvero “senso della colpa”. Diventa un buon Aiutante Magico che ti aiuta a migliorare le cose. Diventa il segnale prezioso di una bussola che ti indica la strada migliore per te e per voi e come percorrerla.
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