Smettila di fare i capricci! È la frase cult!…
Chi non ha mai detto “Basta! Adesso smettila, non ce la faccio più!”
Noi eravamo rodati a un tipo di educazione più autoritaria e più rigida, oggi i bambini non si adattano più.
Una volta arrivava la sberla, mi veniva paura, stavo zitto, fine.
Oggi i bambini sono cambiati a causa di un semplice discorso evolutivo.
I bambini di oggi hanno una sensibilità particolare. I bambini oggi non si adattano.
Fino all’ultimo, continuano a dirti il problema o la difficoltà che hanno. Cercano di fartela capire attraverso il capriccio, la lagna, la ribellione e l’opposizione.
LE IDIOZIE SULLA CRESCITA DEI BAMBINI:
– I CAPRICCI
I capricci non sono capricci, non esistono!
Noi genitori dobbiamo uscire dal “file mentale, automatico” che il capriccio sia un capriccio, cioè quella cosa che non ha senso fare, che ci fa infuriare e uscire di testa.
“Ma perché sono le 8 meno 10, alle 8 chiudono il cancello di scuola e tu sei qua e non ti vuoi mettere le scarpe? Mi stai facendo le storie per una maglietta gialla, perché vuoi quella verde? Che senso ha? Lo fai apposta!”
Non è un capriccio!
I bambini non possono dirti: “mamma guarda sono stato male per questa cosa, non mi dedichi abbastanza tempo, sono arrabbiato con te perché mi hai messo in punizione, non hai capito quello che io volevo fare, mi arrabbio perché tu e papà litigate, sono triste perché ti sento triste e nervosa, ecc.”
Pur di catturare la tua attenzione, usano il canale che più ti fa soffermare su di loro e, sperano, anche sul loro problema.
Allora, prima di tutto NON ARRABBIARTI e mettiti nei suoi panni.
Guardalo negli occhi, fermati, sdrammatizza: “Davvero queste scarpe no? Mannaggia, ci saranno dei topini dentro? Fammi un po’ vedere… o vuoi che oggi facciamo cambio: io mi metto le tue e tu ti metti le mie?!”
Quello che il genitore può fare per uscire dall’impasse è SEMPRE cercare la vera motivazione.
Il bambino prende spesso come scusa la scarpa, la maglietta, la verdura che non vuole mangiare, la frutta che non gli piace, ma in verità le motivazioni che fanno scatenare il putiferio sono sempre più profonde.
Tendenzialmente una richiesta di attenzione, di quell’attenzione di qualità che noi oggi abbiamo difficoltà a dare.
Il primo modo per risolvere i capricci è giocare d’anticipo.
Non tanto nel momento di fuoco, che è solo un segnale, è solo la classica goccia che fa traboccare il vaso, ma andando a monte e cercando di capire come nella giornata, nella settimana, puoi dargli più tempo di qualità, puoi evitare di sgridarlo e punirlo, puoi essere più paziente o migliorare il clima familiare.
Se come genitore riesci a fare questo passaggio, a modificare la tua routine frenetica per trovare del tempo speciale per lui, più il bambino si rilassa e inizia a viverti come l’AIUTANTE MAGICO.
Al posto di dirsi “Devo dire una bugia alla mamma, perché quella cosa non la posso fare” o “Mamma sta arrivando, devo iniziare ad avere paura”, potrà invece sapere che mamma e papà sono lì solo per lui, per sostenerlo e aiutarlo.
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LE REGOLE
Noi siamo convinti che i bambini possano imparare una regola a forza di sentirsela ripetere. E invece quante volte diciamo “gliel’ho detto un milione di volte, eppure niente”.
Loro imparano osservando, imitando e assorbendo le abitudini da noi genitori.
Questa verità ci fa paura. Ci rende responsabili dell’esempio che diamo, di come ci comportiamo nella nostra vita anche quando siamo senza i bambini.
Allo stesso tempo è una fortuna!
Perché se tu sei sereno del tuo modo di porti e di comportarti e costruisci una buona relazione con lui, il gioco è fatto.
Non esiste un bambino al mondo che non guardi con occhi sognanti mamma, che non la ami, che non la adori e dica “mamma, voglio farlo anch’io”, “papà, voglio venire anche io con te. Voglio provare a guidare anche io la macchina, voglio anch’io svitare il tubo del lavandino”…
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VASI VUOTI