Voglio le scarpe verdi altrimenti non gioco a pallone! (come puoi gestire la Rabbia di tuo figlio quando non può avere quello che vuole)

Roberta Cavallo
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La Durezza fa crescere figli Tosti e Autonomi
Siamo ancora purtroppo convinti di questo. Ecco qualche esempio: “Lascialo piangere! Lasciano piangere perché si fa i polmoni. Lascialo piangere perché così impara” “Beh?! Si fa picchiare da suo fratello? Impareranno a risolversela tra loro. Giusto che non si ammazzino, ma lasciali che così imparano” “Beh bullismo! Non esageriamo, così si fa forte, gli aumenta l’autostima” Siamo ancora immersi in questo modo di ragionare retrogrado e che non serve assolutamente a nulla. Forse valeva per noi… FORSE! Quante volte ci capita, oggi che siamo delle persone adulte, di dire: “Beh in effetti tutte le difficoltà che ho avuto quando ero bambino mi hanno rafforzata, mi hanno insegnato tante cose. Oggi posso dire di essere una persona diversa perché ho saputo affrontare quel problema gravissimo. Sì, mio padre con me era una persona sempre molto fredda, mia madre anche” Con le generazioni di oggi tutto questo non funziona, anzi è deleterio. Sai come bambini e ragazzi oggi DAVVERO si rafforzano? Grazie a due ingredienti unici e fondamentali che bastano da soli per trasformare i tuoi figli in quelle persone con la spina dorsale dritta che tanto desideri e a cui aspiri. L’ESEMPIO Se sei una persona che sa risolvere i problemi, sa gestire le proprie emozioni, sa affrontare le difficoltà, si sente una forte dentro, ha stima e fiducia di se, i tuoi figli impareranno, semplicemente osservandoti e assorbendo queste tue caratteristiche L’ESPERIENZA I bambini e ragazzi hanno bisogno di fare esperienza di vita. Esperienza di cose. E oggi troppo spesso ce lo dimentichiamo. È importantissimo per un bambino provare mille volte a incastrare dei pezzi di puzzle, dei cubetti, a incastrare delle forme nel posto giusto, senza il tuo intervento. Perché se tu pensi che possa imparare prima, possa essere più bravo degli altri o possa essere perfetto solo SE CE LA FA, gli neghi l’esperienza e la possibilità di mettersi in gioco. “Eh no guarda, devi fare così! Ma non hai capito? Aspetta che ti faccio vedere io. Va messo così” L’ora che tuo figlio spende a fare tentativi e tentativi e altri tentativi ancora, per lui sono esperienza di vita, prova della sua forza, della sua tenacia… e alla fine ci riesce! Fantastico!!!! Sa di potercela fare. Lui può da solo, lui può ottenere tutto quello che desidera dalla vita e può risolvere i problemi. L’esempio vale anche per le faccende di casa: imparare a fare una torta, imparare ad arrampicarsi, imparare a stare con gli animali, a prendersi cura degli animali. A risolvere i problemi. Il nostro intervento può essere costruttivo: “C’è una difficoltà? Non riesci ad attraversare il ponticello? Come si può fare? Vorresti arrampicarti sull’albero e non sai come fare? Prova!” Ecco la vera palestra di vita, non le botte, le punizioni e le sgridate. La soluzione pronta, la facilità di ottenere gli toglie l’esperienza. Scegli di fargli vivere la vera fatica necessaria per irrobustirsi come in palestra, fagli fare tutto quello che tuo figlio può sperimentare da solo, anche cadendo, anche piangendo perché le prime volte sarà dura. Dagli la possibilità di fare esperienze pratiche, di costruirsi i giochi con dei materiali, anche se si arrabbierà perché la casetta la prima volta non gli viene come lui desidera, non importa, provate ancora ancora ancora… Stagli vicino come il suo aiutante magico ma non sostituirti alle sue esperienze. Dare tutto, subito, pronto e preconfezionato ai bambini, oggi, è un grande problema perché loro non hanno la possibilità di sviluppare talenti e capacità. Le cose si ottengono soltanto se si fanno e si rifanno per tante tante, tante volte. Questo è un grande insegnamento. Sganciati dalla convinzione di dover dare tutto i tuoi figli perché tu non hai avuto niente, il fatto di imparare dalle esperienze è l’insegnamento più grande che tu possa dargli.

Tuo figlio fa i capricci? Segui questi 4 passi (ovvero come applicare nella pratica l’approccio Secondo Natura)
La teoria è bella, ma nella pratica di tutti i giorni come si applica la crescita Secondo Natura? Come si rispettano i bisogni emotivi dei bambini? Come si risolvono i capricci? Dato che le punizioni spesso scattano quando: le hai provate tutte e niente ha funzionato sei sull’orlo di una crisi di nervi, anzi, ti è già venuta tuo figlio non ti ascolta fa i capricci hai poco tempo e la punizione ti sembra la soluzione più veloce in questo nuovo video dove si parla di come sciogliere i capricci e di come i bambini imparano le regole trovi degli spunti pratici per evitare crisi di nervi, urla, punizioni, ricatti… GUARDA IL VIDEO TUO FIGLIO NON TI ASCOLTA, FAI I CAPRICCI, TI SFIDA E SI RIBELLA? Iscriviti al nuovo Percorso Gratuito per: –Risolvere i capricci senza urla o sgridate -Perché tuo figlio rifiuta le Regole, non accetta i tuoi No, ti sfida e si ribella? -Come spegnere la Rabbia e ritrovare la Calma -Come gestire al meglio il tuo Tempo -Come liberarsi dal Senso di Colpa Vai sul link qui sotto e inserisci la tua email: ▶️CLICCA QUI E ISCRIVITI

3, 4, 5 figli… Come si può non Impazzire?
Quando si hanno 2-3-4 o più figli si rischia di commettere sviste, un po’ per stanchezza e un po’ perché non si conoscono alternative, che rendono molto più faticosa la gestione di tutta la squadra! Per esempio l’utilizzo continuo di frasi come: “Tu sei più grande, devi capire. Porta pazienza. No, aspetta!” “Possibile?! Non vedi che hai altri tre fratelli??” E il bambino dentro di sé pensa: “Mamma, ma i miei bisogni dove sono? I bisogni dei miei fratelli sono più importanti dei miei?” Ecco 2 conseguenze che potrebbero arrivare: L’AUTOSTIMA DI TUO FIGLIO SCOMPARE… Tuo figlio inizierà a pensare di non valere e di non contare nulla. Questa sfiducia si ripercuoterà a scuola, nell’adolescenza, con gli amici… TUO FIGLIO PERDE LA FIDUCIA IN TE E NELLA FIGURA DEL GENITORE … e quando gli dirai “Ritira, metti a posto” in automatico il suo pensiero sarà: “Perché devo farlo? Perché me l’hai detto tu? Chiedi ai miei fratelli, dato che di solito sei sempre lì col più piccolo…” ALTRI ELEMENTI CRUCIALI PER CRESCERE FIGLI SENZA GELOSIE 1. GIOCHI E CARAMELLE Quando sei al supermercato, cioccolatino o caramella per tutti? Assolutamente sì! Per tutti! E, se diventa necessario, compra i giochi doppi, tripli… (se ogni figlio ha un gioco uguale a quello del fratello non si attiverà la fase guerrigliera “strappagioco”!) Ovviamente dipende molto dall’età dei figli, questi sono suggerimenti generali che ognuno dovrà adattare alla propria situazione. Poi se i bambini sono quattro certo non sarà facile, ma sicuro è possibile usando le giuste strategie. 2. IL TUO EQUILIBRIO INTERIORE Un altro ingrediente fondamentale è l’equilibrio interiore del genitore. Se come genitore sei capace di soddisfare i tuoi bisogni, se hai imparato a gestire la rabbia, se sei soddisfatto della vita che hai, quando è necessario dividersi in quattro “Anche io voglio mamma! Daiiiiii ascolta prima me… Io volevo l’altro gioco…” riesci a farlo senza perdere le staffe. Hai la sicurezza necessaria per poter rispondere “Perfetto! Sono qua. Dimmi amore, sono tutta per te. E anche per te. Vieni che ti abbraccio un po’” Solo se sei un bicchiere pieno puoi donare con calma e pazienza. Se parti già con un bicchiere in deficit e “a secco” che ha bisogno di essere riempito di attenzioni, riposo, tempo per sé, gioco e svago… è inevitabile che il tempo trascorso con i figli (o con i bambini e ragazzi per gli insegnanti, educatori, ecc..) diventa un peso che ti scarica ancora di più invece che essere un momento di vera gioia e condivisione che carica e rigenera. 3. ULTIMA FRECCIA PER TE Prevenire è sempre la soluzione più efficace: quando mamma e papà riescono a essere molto attenti a tutti i figli nei primi anni di vita, fornendo attenzione ai singoli bisogni di ognuno, riescono a non far percepire la mancanza di attenzioni. Come si ottiene questo risultato? Con un’elevata qualità di tempo da dedicare a ciascun figlio. Di conseguenza si attiveranno molto meno gelosie, continue richieste di attenzioni, regressioni del primogenito quando arrivavano fratelli/sorelle, lotte per giochi…
Le 6 lezioni che ho imparato con bambini e ragazzi “difficili”
Ho trascorso cinque anni a stretto contatto con bambini considerati “difficili” collaborando con i servizi sociali di 5 città d’Italia. Oltre ad avermi enormemente arricchita dal punto di vista umano e ad avermi aperto gli occhi su un sacco di false credenze, il tempo trascorso con loro, 24 ore su 24, mi ha donato 6 grandi lezioni che oggi voglio condividere con te. (altro…)

3 consigli per sopravvivere ad una serata in Pizzeria
“Attenzione! Spostati. NO, fermo! Vieni qua, zitto, piano! Non vedi che il cameriere sta passando?” Ecco la scena: mamma trafelata che cerca di tener fermi i 2 figli (di 4 e 6 anni circa), sudata, affannata, a disagio. Il bambino guarda poco più avanti proprio al tavolo dove un papà, tutto forsennato, mangia velocissimamente la sua pizza, veloce veloce per cercare di fare in fretta… Il papà ingurgita la sua cena perché deve dare il cambio alla mamma, che ha già fatto mangiare qualcosa ai bambini, ma sta aspettando il suo turno. Le toccherà una cena fredda. E anche lei velocissimamente ingurgita la sua pizza così da uscire in fretta per non dar fastidio a nessuno… Davvero non possiamo più permetterci di portare i nostri figli, magari piccoli, in pizzeria? Davvero non possiamo più prenderci il piacere di una sera al ristorante, anche con i nostri figli? Pare proprio di no. ECCO 3 CONSIGLI PRENDITI TUOI SPAZI! Se vuoi passare una serata romantica con il tuo compagno, o se vuoi uscire una sera con le amiche per divertirti e rilassarti, fallo! Non sentirti in colpa. Prenditi gli spazi necessari per rigenerarti e ricaricarti, anche uscendo a mangiare cena fuori. Vai qualche volta senza di loro. Non ti preoccupare, se tu stai bene, loro non soffrono. I BAMBINI NON SI COMPORTANO “MALE” Se giustamente hai voglia di avere i tuoi figli con te, di passare una serata in famiglia anche fuori, non avere paura che i tuoi figli possano comportarsi “male”. Hanno solo bisogni e tempi diversi dai tuoi. Sai che non potrai stare seduto ore a tavola e sai anche che in qualche modo dovrai sempre interagire con loro, altrimenti si annoiano. Hanno bisogno di essere intrattenuti, mangeranno meno di te, quindi magari mentre finisci la tua cena sarà necessario continuare a giocare con loro, sarà utile sprigionare la tua fantasia con stuzzicadenti, bottiglia, bicchieri, posate, forme di tovagliolo. KIT DI GIOCHI SEMPRE CON TE Un’altra grande soluzione è portarti appositamente da casa un kit di giochi. Alcune mamme, dopo aver seguito questi suggerimenti, tengono sempre in macchina una borsa, un sacchetto, uno zainetto con i giochi per quando escono a cena fuori. Già pronta, soltanto da scaricare, una borsa con tutti i giochi e giochini comodi che si possono fare a tavola, sempre con la tua interazione (è normale: i bambini, soprattutto se piccoli, dopo un po’ si annoiano). In questo modo puoi evitare i tanto temuti tablet e telefonini. È veramente triste andare al ristorante e vedere gli adulti che parlano tra di loro e tutti i bambini imbambolati davanti a un tablet o a un telefonino appoggiato sulla bottiglia d’acqua. Quindi forza! Mano alle buone armi di genitori: voglia, perseveranza, entusiasmo! Prepara lo zainetto dei giochi o scatena la fantasia con ciò che hai a disposizione. E vedrai che ti divertirai anche tu. Mangerete con calma tutti quanti e passerete una serata divertente, serena e ricca di condivisione.

Tuo figlio crede in te?
Come puoi capire se tuo figlio si fida veramente di te? Scoprilo attraverso questi 6 indizi da ricercare con la lente di ingrandimento 1 Si fida di te SE… ti cerca per raccontarti quello che fa. Se ha voglia di essere guardato da te mentre fa le cose. Se ha voglia di parlarti, di raccontarti quello che è successo a scuola o dai nonni, quello che è successo dalla zia. Se ha voglia di venire da te e raccontarti che cosa inventa, con che cosa gioca… 2 Si fida di te SE… ti dice come sta. Sa di non essere mai giudicato e di non essere punito qualsiasi sia il suo stato d’animo. Si fida davvero di te perché qualsiasi cosa lui dica o faccia tu lo accogli e lo aiuti. Ha una gran voglia di comunicare che cosa prova. Se sta bene, se sta male, se ha fame, se è arrabbiato, se c’è qualcosa che lo ha ferito, o che desidera. Non ha timore di dirti quello che pensa e quello che sente e come sta. 3 Altro indizio: non fa le cose di nascosto. Non mente, non dice bugie e quando ha voglia di fare qualcosa, anche se sa che magari non si può fare o non è sicuro che si possa fare, senza nessun problema te lo dice: ” Posso fare questo? Mi piacerebbe davvero tanto. Non ho voglia di lavare i denti, è inutile che mi nasconda e che ti dica bugie, aiutami, troviamo una soluzione, come facciamo?” Se, invece, si è sentito giudicato e inibito, molto probabilmente farà le cose di nascosto. Dal non lavare i denti, al non ritirare, a non studiare a non finire i compiti… 4 È collaborativo! I bambini per natura sono collaborativi. Se la vostra relazione a qualche falla, la voglia di collaborare viene meno. Se oltre alla fiducia c’è anche la stima, allora ha voglia di stare con te e di fare le cose che fai tu. Ha voglia di darti una mano per alleggerire il tuo carico giornaliero, proprio perché ti adora e sei così importante per lui che quando è ora di apparecchiare la tavola, di finirei di cucinare, riordinare, ricordarsi di mettere tutte le cose sporche nel cesto della roba da lavare, ha davvero voglia di essere collaborativo. Perché tutto quello che tu fai per lui, lui te lo rende in misura ancora più grande per dire grazie. 5 Ti chiede aiuto. Se ormai non è più un bambino, se inizia già a essere un ragazzino o un ragazzo, prima di intraprendere qualche strada, di fare un’esperienza nuova, di sperimentare qualcosa, si confronta con te. Chiede la tua opinione. “Non mi piace questa materia, ho questo problema scuola, come posso fare?” “Ho litigato con la mia compagna, ho litigato con il mio migliore amico, come posso fare per risolvere questa situazione?” “Mi piacerebbe tantissimo fare questa esperienza sportiva però è pericolosa, mamma papà cosa ne pensate? Mi aiutate? Come posso fare?” “Ho paura di affrontare il compito in classe” Quindi si fida, si confida e prima di intraprendere nuove strade o qualcosa di particolare, ti chiede suggerimenti. 6 Sesto e ultimo indizio: ha voglia di stare con te. Anche se frequenta amici e compagni di scuola, tu resti il suo riferimento. Ha voglia di passare del tempo con te divertendosi, ha voglia di stare con te per imparare perché sa che tu sei una fonte inesauribile di informazioni interessanti. Ha voglia di stare con te perché con te non si sente mai giudicato, non si sente mai a disagio, può essere veramente sé stesso.

Pericoli in casa e bambini: perché toccano le cose pericolose?
Come evitare i pericoli in casa per i bambini? In questo articolo scoprirai evitare che tuo figlio tocchi cose pericolose tramite il ruolo del “Genitore Cuscinetto”. Per cominciare potremmo chiederci se davvero i bambini non possano mai toccare nulla di pericoloso e soprattutto come mai arrivano a farsi del male quando si aggirano tra cose pericolose. Come mettere in sicurezza la casa e prevenire gli incidenti domestici In linea generale, infatti, o si tolgono tutte le cose pericolose oppure, laddove non è possibile evitarlo sarebbe opportuno che rigidamente un adulto fosse sempre vicino al bambino e attento a qualsiasi suo movimento che potrebbe comprometterne la sicurezza. Detto questo, vediamo insieme 7 suggerimenti che possono aiutarti nella sicurezza in casa per bambini. 1. Evita di spaventarlo Molto spesso se noi stessi ci preoccupiamo o ci spaventiamo, contribuiamo a modificare in automatico le sensazioni del bambino che a sua volta di spaventa. Se il bambino si accorge che anche noi, poiché spaventati, non abbiamo la situazione sotto controllo, per lui tutto inizia a vacillare e la mancanza di un riferimento gli attiva la paura, lo fa vacillare con la possibile conseguenza di non riuscire a gestire la situazione. Non dimenticare che sei sempre tu il riferimento di tuo figlio. Laddove le sue risorse interiori non gli permettono ancora di avere in controllo su tutto (perché troppo piccolo) ecco che lui sfrutta spontaneamente le tue capacità di gestire la situazione. Se ti spaventi o se lo spaventi è peggio. Meglio che tu possa agire di anticipo e prevenire, come vedremo tra un attimo. 2. Evita di minacciarlo “Guai a te se tocchi”, “guai a te se ti avvicini”, “guarda che ti bruci!”, “guarda che ti tagli!” sono frasi che non aiutano. A te sembrerà di aver fatto il tuo dovere di adulto e di esserti tolto un peso dalla coscienza (“io gliel’avevo detto…”), ma in verità per tuo figlio non funziona. Te lo dico perché la curiosità di tuo figlio, il suo bisogno di sperimentare e la sua necessità di verificare le intuizioni che produce interiormente, sono più forti di qualsiasi avvisaglia. Non appena ti girerai o cambierai stanza lui correrà, anche di nascosto, a soddisfare il suo bisogno, correndo il rischio di farsi male davvero. Inoltre le azioni vietate ai bambini con rabbia e toni duri sono quelle che poi farà a tutti i costi, anche di nascosto, generando un profondo conflitto con l’autorità (funziona anche per noi adulti). 3. Previeni la tentazione e il pericolo facendo da mediatore (con il cuscinetto!) Con tutto ciò che incuriosisce il bambino ma è pericoloso è bene che ci sia sempre un adulto a fare da cuscinetto tra il bambino e l’oggetto. Se la pentola brucia te la faccio toccare a mano a mano che si scalda. Se il coltello taglia ti faccio vedere il suo effetto su una carota o passo il mio dito e il tuo sulla punta per farti sentire che è appuntita e tagliente Se è bello dondolarsi sulla sedia ti tengo forte e accompagnando la sedia all’indietro ti faccio provare la sensazione del vuoto e quello che potrebbe succedere (evitando di giocarci e riderci su, altrimenti il bambino per giocare vorrà ripeterlo anche quando è solo). Perché funziona? Questa modalità del “genitore cuscinetto” funziona perché tutti i bambini hanno un innato senso del pericolo, non sono stupidi e sanno che il coltello taglia, che il fuoco brucia. Quando accadono grandi o piccoli incidenti, spesso sono comprensibili non solo per la distrazione dell’adulto (ci mancherebbe) ma anche perché il bambino non è stato preparato così come ti abbiamo mostrato alla pericolosità di una certa cosa. Quante volte vediamo i bambini prendere e giocare con i coltelli per imitare gli adulti, ignari della loro pericolosità? 4. Aumenta se necessario i momenti in cui giochi e interagisci con lui Sembra banale sottolinearlo ma lo zelo non è mai troppo in questi casi: più tuo figlio ha la possibilità di giocare con te, di stare con te o sotto la tutela di un altro adulto e meno rischi si corrono. Il tempo è poco, lo sappiamo, tu non sei una batteria con energie infinite, lo sappiamo, ma con un po’ di buona volontà è possibile per tutti gestire meglio le proprie risorse, il proprio tempo, e collaborare con conoscenti, amici e parenti per avere un supporto, a volte anche a costo zero. 5. Non pretendere che giochi da solo troppo presto Sarebbe comodo avere figli di qualsiasi età che si intrattengono da soli per ore con lo stesso gioco, che non corrono, che non urlano, che non si fanno male. Sarebbe comodo ma completamente assurdo e innaturale! Tutti i bambini hanno il diritto di seguire la loro creatività, di annoiarsi, di cambiare attività anche spesso seguendo il loro gusto, hanno il diritto di sudare, di correre, di cadere, di sbucciarsi le ginocchia e di rialzarsi, di fare un capitombolo giù dal divano o di sbattere contro uno spigolo… Che sarà mai! A tutti noi è capitato e siamo ancora qui, illesi e più forti di prima. Tutti i bambini hanno il diritto di godere di questa libertà e nello stesso tempo hanno il diritto di non essere abbandonati o trascurati, più sono piccoli e più hanno bisogno dell’interazione con il genitore o con un adulto, hanno bisogno di essere supportati e seguiti. È bene creare un sano equilibrio tra queste due sponde opposte. 6. Lascia che ti osservi anche quando fai cose “pericolose” Lo aiuterai a osservarti e a imitarti mentre ti destreggi lungo le scale, con i coltelli, a non sporgerti troppo dal balcone, ad attraversare come si deve la strada, a togliere le pentole dal fuoco con le presine, ecc. I bambini assorbono e imitano le azioni che mamma e papà compiono tutti i giorni a patto che possano assistere ai genitori mentre vivono la loro vita quotidiana. 7. Evita di sostituire il martello con un pettine ma piuttosto domandati perché vuole il martello? Esempio: perché è così incuriosito dal martello? Togliergli di mano il martello, dargli un vecchio pettine e dirgli di giocare con quello non gli permette di soddisfare la sua curiosità. Lui ha preso il martello perché era lì a portata di mano, perché lo incuriosiva, perché gli serviva, ecc. Se voleva il pettine avrebbe cercato quello o te lo avrebbe chiesto. Quindi meglio tenere a priori il martello (e altri oggetti molto pericolosi) molto alla larga oppure, come detto in precedenza, fargli vedere in pratica a che cosa serve e per esempio facendolo cadere su una noce per dargli modo di comprenderne la pericolosità (ecco di nuovo il ruolo del genitore cuscinetto). Buona mediazione! Da dove si comincia per apprendere queste abilità da Aiutante Magico? Per aiutarti a: 👉 spegnere la rabbia, ritrovare la calma 👉 cominciare ad apprendere il Libretto delle Istruzioni di tuo figlio ho creato un Nuovo Percorso Gratuito di 21 giorni “Smettila di essere un Genitore Infelice, Arrabbiato e senza Tempo” Nei Nuovi 21 Giorni Gratuiti scoprirai: 🟠 Perché tuo figlio non accetta i tuoi No, ti sfida e si ribella? 🟠 Come spegnere la Rabbia e ritrovare la Calma 🟠 Le 3 linee guida per risolvere i “capricci” e i conflitti a tutte le età 🟠 Come dare regole e limiti senza sgolarti e senza ripetere le cose 134 volte 🟠 Come ricaricare le batterie anche se pensi di non avere tempo per te 🟠 Non mi ascolta: 4 passi per spegnere capricci e disobbedienza Iscriviti ora ai 21 giorni gratuiti: ISCRIVITI ORA >>

Le 5 cause che ti fanno sentire un genitore insicuro (la prima da piccolo ti umiliava)
Quali sono i “sintomi” che ti fanno capire che non hai abbastanza fiducia in te stesso? Quali fattori hanno “demolito” la sicurezza e l’autostima che avevi da piccolo? Oggi quali sono le conseguenze nella relazione con tuo figlio se ti senti un genitore insicuro e inadeguato? Ti scriviamo la soluzione a questi tre dilemmi per aiutarti a fare un passo in più verso lo stato di Genitore Stra-Felice. Scopri se non hai abbastanza fiducia in te stesso Vediamo di riassumere, in linea generale, i “sintomi” del genitore insicuro e con bassa autostima di sé: tendi a giudicarti, bacchettarti, lagnarti, paragonarti sei molto duro con te stesso, fai di tutto per metterti sempre in riga e quando sei stanco, quando avresti bisogno di staccare o di divertirti, dici che non è il momento e che ci penserai poi a volte potresti essere con te stesso troppo lassista: ti lasci andare, non reagisci, non trovi nuove strade e nuove soluzioni per toglierti dalle difficoltà secondo il tuo parere ci sono altri che sono sempre più fortunati o più bravi o più capaci o migliori di te potresti notare di prenderti poca cura di te e dei tuoi spazi: dall’igiene del corpo a quello della casa, dalla cura per l’estetica della tua persona a quella per la tua casa (e qui non è una questione di tempo che non hai o di troppo tempo che ci vorrebbe…) può essere che tu dia molta importanza all’esterno e non all’interno: diventa molto più importante quello che pensano gli altri rispetto a quello che senti tu andare bene per te stesso. Quali cause hanno abbassato la tua autostima? Dato che l’autostima non è un qualcosa che si costruisce da zero ma qualcosa che è già nostro a pieno diritto fin dall’inizio, quando l’abbiamo persa? In verità non c’è una data precisa, o un evento particolare. Si tratta di tanti aspetti che riguardano la relazione tra noi bambini e gli adulti che nel tempo, poco alla volta, giorno dopo giorno hanno generato il risultato, ovvero la disistima di noi stessi. Vediamone alcuni: CAUSA 1: PARAGONI Ti paragonavano ai tuoi fratelli o sorelle o ai tuoi compagni di scuola, cugini, vicini di casa, figli di amici, ecc. (senza sapere ahimè che i paragoni umiliano e sviliscono) CAUSA 2: RICATTI E MANIPOLAZIONI Pur di ottenere quello che volevano, tendevano senza rendersene conto a manipolarci e utilizzare ricatti: “se finisci tutto quello che hai nel piatto puoi mangiare il gelato”, “solo se fai il bravo e mi aiuti ti lascio andare a giocare in cortile”, “solo se finisci i compiti guardi i cartoni”. CAUSA 3: SENSO DI COLPA Ti facevano sentire involontariamente in colpa quando ti accusavano di aver fatto male a un amichetto o a tuo fratello o a tua sorella (non sapevano di dover accogliere prima di tutto le tue emozioni e che se qualcosa era accaduto avevi i tuoi buoni motivi). Quando ti chiedevano di salutare o baciare qualcuno e tu non ne avevi nessuna intenzione, quando ti chiedevano di fare il bravo e tu non sapevi bene cosa volesse dire, volevi essere te stesso e quando ci provavi ti accorgevi che non sempre a mamma e papà piaceva e questo ti faceva sentire a disagio, dispiaciuto, sbagliato. CAUSA 4: LASCIAMI STARE UN ATTIMO! Quando ti dicevano “adesso non ho tempo“, “adesso non posso“, “lasciami stare un attimo“, “poi vediamo, adesso non è il momento“, “no, non si può! Punto e basta!“. E mentre lo dicevano vedevi che si irritavano, si arrabbiavano, sbuffavano o giravano gli occhi al cielo, era come se li stessi disturbando, come se fossi un peso. CAUSA 5: DISISTIMA DEI GENITORI Quando i tuoi stessi genitori forse si disistimavano profondamente e anche tu hai assorbito e imitato involontariamente le loro ferite o i loro vuoti (ovviamente loro non hanno colpa perché a loro volta sono cresciuti con genitori con bassa autostima). Le 3 conseguenze nella relazione con tuo figlio se ti senti sfiduciato Se tu per primo hai difficoltà a stimarti, con tutto quello che comporta, è praticamente automatico che tu lo faccia anche con tuo figlio. Magari in forma diversa, ma che comunque tu abbia anche con lui lo stesso atteggiamento di fondo. Senza considerare il fatto che, poiché i bambini assorbono le abitudini e il modo di essere dei genitori, se in te alberga la disistima, può essere che anche tuo figlio adotterà questo modo di percepire se stesso, per assorbimento osmotico. C’è poi una prima grande conseguenza di fondo: tuo figlio si sentirà poco amato e poco accettato (“se non mi amano e non mi accettano loro che sono i miei pilastri, i miei punti di riferimento, le mie guide, quelli che ne sanno più di me, vuol dire che qualcosa di vero c’è di sicuro…”). Di conseguenza, cresce e diventa adulto convincendosi di questa storiella, considerando verità quello che è, invece, un errore mastodontico. Le conseguenze per lui sono le stesse che valgono oggi e che valevano in passato anche per te. Per quanto riguarda poi la relazione in sé, è probabile che: tra genitore e figlio si inneschino più facilmente lotte di potere, che si abbia difficoltà a comunicare e a farlo sul piano del cuore. il bambino, se non si sente accettato per quello che è, se fa fatica a manifestare le sue istanze e le sue volontà perché spesso ha la sensazione che vengano negate o giudicate, ha difficoltà a stimare gli adulti di riferimento, a sentirsi al sicuro e creare sintonia, fiducia e rispetto. a discapito della sua natura, diventa poco collaborativo, non parla con facilità di quello che prova e di quello che pensa. Da un lato sembra chiudersi in se stesso e dall’altro sembra diventare a volte sempre più richiedente, nel disperato tentativo di “recuperare”, di farsi accettare e amare per quello che è. TUO FIGLIO NON TI ASCOLTA, FAI I CAPRICCI, TI SFIDA E SI RIBELLA? Iscriviti al nuovo Percorso Gratuito per: –Risolvere i capricci senza urla o sgridate -Perché tuo figlio rifiuta le Regole, non accetta i tuoi No, ti sfida e si ribella? -Come spegnere la Rabbia e ritrovare la Calma -Come gestire al meglio il tuo Tempo -Come liberarsi dal Senso di Colpa Vai sul link qui sotto e inserisci la tua email: ▶️CLICCA QUI E ISCRIVITI

7 MODI per ottenere Rispetto e Fiducia
Pensiamo che i figli ci debbano rispettare per il semplice fatto che siamo i loro genitori. Perché noi siamo gli adulti, perché ci siamo passati prima di loro e abbiamo già vissuto queste cose. Ci devono rispettare e si devono fidare di noi perché noi parliamo ed è legge quello che diciamo. In verità la fiducia non è uno stato di diritto, ma è un qualcosa che il genitore si deve conquistare. LA FIDUCIA IN 7 MOSSE 1- RISPETTA I BISOGNI DI CRESCITA DI TUO FIGLIO Anche a costo di andare contro alla tradizione e alla cultura del nostro paese, rispettare i bisogni vuol dire che, se un bambino ha la necessità per natura di dormire con mamma e papà per i primi tempi o i primi anni di vita, bisogna farlo, anche se ci hanno sempre insegnato che così LO VIZI. Se i bambini hanno bisogno di accoglimento, di contatto fisico, vanno presi in braccio, stretti, avvolti dalle nostre braccia, anche a costo di “viziarli” (tra l’altro i vizi non esistono). I NO vanno detti, ma con empatia e amore. È necessario dimenticarsi che fino all’altro ieri ci hanno insegnato che “ci vuole polso! Devi essere duro. Deve capire, deve smetterla. Lascialo piangere…” Prima ti liberi da questi “credo” e prima tuo figlio imparerà, anzi apprezzerà e si fiderà sempre di più di te. 2- NON ARRABBIARTI, QUALSIASI COSA LUI FACCIA Cerca di capire, diventa una roccia, impara a gestire le tue emozioni (senza finire nella repressione), resta neutrale. Solo così qualsiasi situazione di difficoltà succeda, tuo figlio sa di potersi fidare di te. Perché tu sei una persona equilibrata, sai rimanere calma anche quando lui fa qualcosa non apposta o sbaglia (all’inizio sicuramente cercherà di provocarti, di farti dei dispetti perché arrabbiato con te), ti sai mettere a disposizione per aiutarlo a superare una difficoltà. Questo sicuramente “ti darà tantissimi punti” 😉 3- NON GIUDICARE Non umiliare tuo figlio con punizioni e sgridate, con i paragoni perché credi che sia più opportuno un altro atteggiamento, che dica cose diverse, che sia un bambino diverso e che faccia proprio come quello con cui lo paragoni, magari un compagno, uno che passa per strada, un fratello… È perfetto così com’è! 4- LASCIA CHE SPERIMENTI LE SUE IDEE … che faccia, che provi e che impari attraverso la pratica. E se facendo per caso sbaglia, inciampa, si rompe qualcosa, gli puoi dare la possibilità di rimediare, invece di accusarlo, punirlo e sgridarlo. “AH capperi! È successo un guaio! Come puoi rimediare?” L’unico vero antidoto all’errore, lo sai anche tu, non è la sgridata, non è la punizione, ma è semplicemente dare, a bambini e ragazzi, la possibilità di rimediare per imparare dall’errore. 5- ASCOLTALO Ascolta le sue motivazioni, quello che prova, sempre, senza giudicarlo, senza sminuirlo, con disponibilità ad accogliere i suoi sentimenti e le sue emozioni, a credere in quello che sta provando, senza dirgli che è sbagliato, senza dirgli che deve essere coraggioso, che non deve fare così e che non deve piangere. Abituati ad accogliere le emozioni, qualsiasi esse siano. 6- NON TRASFORMARTI NEL SUO ZERBINO Come adulto e genitore sai dire di NO quando è ora e soprattutto sai farlo nel modo corretto, rispettando i bisogni di tuo figlio. Il NO è fermo e non diventa Sì (altrimenti sei incoerente). Ma è un NO dolce e allo stesso tempo empatico, disponibile. Tu sei disponibile ad aiutare e a spiegargli il perché, a parlare con lui e sei disponibile ad accogliere eventualmente la sua frustrazione. È normale che un bambino o un ragazzo possano non accettare il tuo No o avere delle resistenze se proprio la volevano fare quella cosa particolare. Chiediti se il No che stai per dire serve e, se poi lo dici, sostienilo e accogli tuo figlio con amore. 7- SFODERA LA FIDUCIA IN TE STESSO Questo punto suggella gli altri. Se credi in te, in quello che pensi, credi in quello che provi, ti accogli e non ti giudichi, dai tu un ottimo esempio che anche lui potrà adottare da subito.

Crescere senza CIUCCIO
I bambini possono fare a meno del CIUCCIO Ti sei mai chiesta perché hai comprato il ciuccio? Quando tuo figlio piange, ha bisogno di essere consolato, inizia a mugugnare e lo fa perché ha necessità di comunicarti una difficoltà. E di solito cosa si fa? Invece di soddisfare il suo bisogno (svestirlo un pò se ha caldo, coprirlo sa ha freddo, allattarlo se ha fame, prenderlo in braccio e coccolarlo se c’è stato un rumore) ricorriamo al ciuccio… perché si è sempre fatto così. I VIZI Evitiamo di assecondare il suo bisogno in quel momento e gli mettiamo il ciuccio perché se lo prendi in braccio, se lo coccoli, se sei sempre lì ad accoglierlo e aiutarlo, lo vizi. Il ciuccio in verità è usato così spesso perché di fatto interrompe il pianto del bambino e ci evita un sacco di grattacapi: cos’ha? Come lo calmo? Perché non smette? Gli altri cosa penseranno? La consolazione e le attenzioni possono anche essere fornite dal genitore accogliendo il bambino con le braccia, con le parole, con lo sguardo e soprattutto possiamo convincerci che quando piange non va consolato perché smetta, va capito. E prima o poi, si sa, il ciuccio va lasciato… ed è difficile che il bambino smetta di usarlo subito da solo e senza conseguenze, perché pur non volendo ormai gli abbiamo creato un’abitudine. Ecco 2 indicazioni: 1. SENZA CIUCCIO SI PUÒ Puoi serenamente convincerti che si può crescere senza ciuccio, che da sola sarai in grado di accoglierlo, risolvere le sue difficoltà, soddisfare i suoi bisogni. 2. IL TERRENO È importante prima creare un terreno per facilitare lo svezzamento perché se togli il ciuccio da una parte e dall’altra non fai tu quello che faceva questo pezzo di gomma, allora sì che tuo figlio si dispererà e lo rivorrà a tutti i costi. E quindi: guardalo di più negli occhi; parlagli di più; sii più dolce; prendilo di più in braccio; coccolalo di più; accoglilo, gli chiedi che cosa c’è, lo tranquillizzi dicendogli che va tutto bene. Se tuo figlio non sa ancora parlare, percepisce comunque i tuoi sentimenti. Ti dimenticherai che il ciuccio era indispensabile e anche tuo figlio inizierà a sentirsi appagato dalla nuova qualità della relazione. Inizierà a dimenticarsene e ti accorgerai che avrai imparato a sostituire il ciuccio. Perché come MAMMA sei molto più di un semplice pezzo di gomma!